Tiana, panoramica del paese
Tiana, panoramica del paese - © R. Brotzu, Archivio Aspen

Tiana

Descrizione

Tiana è un paese situato ai piedi del Monte Orovole, nella regione occidentale del Gennargentu. Nel corso dei secoli è stato terra di confine e punto di scambio tra diverse culture.

La presenza di civiltà passate è evidente nei numerosi monumenti archeologici presenti nella zona, quali la necropoli a domus de janas di Mancosu, i siti nuragici dell'età del Bronzo a Sa Pira Era, Sa Tanca de su Pranu e S'ischisorgiu, la fornace romana di Tudulu e la tomba di un cavaliere del XV secolo scoperta a Santu Leo nel 1912.

È circondato da boschi di lecci e altre specie arboree che creano un habitat ricco di fauna e flora. Ci sono sentieri che offrono splendidi panorami e vette montuose nelle vicinanze. 

Tiana, vista del Gennargentu
Tiana, vista del Gennargentu - CC BY-SA 3.0 Istudente, Commons Wikimedia - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Il_Gennargentu_visto_da_Alisi.JPG
Tiana, gualchiera Bellu. Ruota in funzione
Tiana, gualchiera Bellu. Ruota in funzione - © Ivo Piras

Il paese si sviluppa lungo la valle formata dai fiumi Tino e Torrei, che si incontrano creando una forma a T rovesciata. I fiumi non solo caratterizzano il paesaggio, ma sono anche state una risorsa economica importante grazie ai mulini e alle gualchiere che venivano utilizzati anche dai paesi vicini. Lungo la strada a sud del paese si trova il sentiero per la località di Gusagu, dove si trova il Museo di archeologia industriale Le vie dell'acqua, composto dai vecchi mulini e dalla Gualchiera Bellu ancora in funzione, alimentati dalla corrente del rio Torrei.

Il paese è famoso per aver dato i natali ad alcuni dei più longevi centenari, come Antonio Todde, il quale deteneva il record mondiale di uomo più vecchio al mondo nel 2001.

Conservando una preziosa memoria storica, Tiana ha mantenuto alcune usanze tradizionali, come la festa del carnevale chiamata Coli, che si tiene il primo giorno di quaresima. Durante il Mercoledì delle Ceneri gli Intintos, ossia le maschere con il viso reso nero con del carbone, imbrattano la faccia di chiunque incontrino nel loro camino mentre trasportano un fantoccio che a fine giornata viene dato alle fiamme.

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